Jung-myung Lee
La guardia, il poeta e l'investigatore
2016
Pag. 320
Sellerio
Nel 1944 la Corea è sotto l'occupazione giapponese, e nella prigione di
Fukuoka non si permette ai detenuti coreani di usare la propria lingua.
Un uomo, una guardia carceraria, viene trovato brutalmente assassinato, e
un giovane collega viene incaricato di condurre l'indagine e trovare il
colpevole. Dall'inchiesta sulla vittima, che era temuta e odiata per la
sua brutalità, emerge il passato di un povero analfabeta orfano dei
genitori, il faticoso riscatto attraverso il lavoro, la carriera nella
prigione, la scoperta ammaliante prima della musica e poi della poesia,
il ruolo di "censore" con l'incarico di controllare la corrispondenza in
entrata e in uscita dal carcere. E soprattutto il legame con un
detenuto particolare, il poeta coreano Yun Dong-ju. E proprio attorno al
poeta ruota l'intera vicenda: nel corso dei suoi interrogatori il
giovane si trova a parlare sempre di più con il prigioniero e, come
prima di lui la guardia assassinata, a immergersi in un dialogo fatto di
letteratura, d'arte, di libertà.
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