giovedì 14 gennaio 2016

Jung-myung Lee: La guardia, il poeta e l'investigatore

Jung-myung Lee

La guardia, il poeta e l'investigatore


2016

Pag. 320

Sellerio








Nel 1944 la Corea è sotto l'occupazione giapponese, e nella prigione di Fukuoka non si permette ai detenuti coreani di usare la propria lingua. Un uomo, una guardia carceraria, viene trovato brutalmente assassinato, e un giovane collega viene incaricato di condurre l'indagine e trovare il colpevole. Dall'inchiesta sulla vittima, che era temuta e odiata per la sua brutalità, emerge il passato di un povero analfabeta orfano dei genitori, il faticoso riscatto attraverso il lavoro, la carriera nella prigione, la scoperta ammaliante prima della musica e poi della poesia, il ruolo di "censore" con l'incarico di controllare la corrispondenza in entrata e in uscita dal carcere. E soprattutto il legame con un detenuto particolare, il poeta coreano Yun Dong-ju. E proprio attorno al poeta ruota l'intera vicenda: nel corso dei suoi interrogatori il giovane si trova a parlare sempre di più con il prigioniero e, come prima di lui la guardia assassinata, a immergersi in un dialogo fatto di letteratura, d'arte, di libertà.

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