Alessandro Bastasi
Era la Milano da bere
2016
Pag. 288
Fratelli Frilli Editori
Massimo
Gerosa, manager in carriera, viene improvvisamente licenziato dalla
COMOR, il colosso dell’informatica dove lavora. Le motivazioni sono
vaghe. La moglie lo costringe ad andarsene di casa e anche la figlia
diciannovenne, che all’inizio mantiene i rapporti con il padre, a un
certo punto se ne allontana. Dopo nove mesi vissuti tra alberghi di
quart’ordine e il suo SUV adibito a dimora, Massimo finisce con il fare
il guardiano notturno nella sede di un movimento di estrema destra, di
cui gradatamente sposa l’ideologia impregnata di nazionalismo, di
razzismo e di antisemitismo. Arriva, addirittura, a immaginare e a
proporre un attentato contro Roberto Modigliano, che Massimo considera
la causa della sua “morte civile” e che, oltre a essere lo stimato uomo
d’affari destinato a diventare il prossimo ministro dell’economia, è
anche l’esponente di una nota famiglia ebraica del milanese. Ma
Modigliano nasconde un terribile segreto... Sullo sfondo di un paese
devastato dalla crisi economica, dalla decadenza culturale e dalla
solitudine sociale, si dipana un racconto feroce nel quale, con un
montaggio alternato, l’autore ci conduce per mano attraverso le vicende
parallele dei suoi personaggi e ci porta fino al punto in cui convergono
in un tragico e definitivo gioco al massacro: una rappresentazione
impietosa della società dei nostri giorni, sopra un palcoscenico da
tragedia greca, cui solo la progressiva presa di coscienza di Cristina,
la giovane figlia di Massimo, riuscirà a donare un filo di luce.
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