lunedì 2 novembre 2015

Maurizio de Bonfils: Al massimo una vita

Maurizio de Bonfils

Al massimo una vita


2014

Pag. 240

Gelsorosso








L'incredibile risveglio di Francesco, il protagonista del romanzo, pone dinanzi ai suoi sbigottiti occhi degli inquietanti interrogativi: chi sono diventato e chi sono quelli che mi circondano? Mia moglie e i miei figli dove sono? Così, senza sapere perché, si ritrova a vivere la vita di un altro con il profondo e sentito rimpianto della propria passata esistenza che, invece, non gli appartiene più. Gli eventi, assolutamente impensabili, incalzanti e pericolosi del suo nuovo mondo prendono subito il sopravvento. La vita si snoda, non voluta ma accettata, percepita con una sensibilità acuita dalle circostanze, con nuovi sapori odori gioie e piaceri non cercati, ma anche con dolori ansie e paure mai provate. Dovrà salvare la sua nuova vita per non morire un'altra volta. Nel romanzo, di sfondo all'avventura di Francesco, si dipanano vere e forti, lente e dettagliate, quasi un silente coprotagonista, le immagini della terra in cui vive. Della sua città, Bari, con la sua controversa realtà, l'azzurro del suo cielo, la sua campagna che è una striscia verde tra il bianco della pietra e il colore intenso del mare.

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