Claudio Aita
La città del male
2015
Pag. 316
Nardini
Cos'hanno in comune i delitti del Mostro di
Firenze, un manoscritto criptato del '700, un processo dell'Inquisizione
del '300? Tempi così distanti che riesce quasi impossibile immaginare
in dialogo tra di loro, un alternarsi di vicende in cui Geremia Solaris,
uomo ormai giunto alla soglia dei cinquant'anni, tra equilibri
instabili e pensieri suicidi diventa elemento di azione. Tutto inizia
con una mail di Luciano, suo ex professore universitario, che gli
consegna, in allegato, un manoscritto da decriptare. Il Solaris,
scettico e curioso a un tempo, tenta, riesce, e si ritrova catapultato
tra le oscure pieghe di una Firenze nella quale scorrono insospettati
rivoli di sangue, nella voragine di un passato che ritorna, si fa
presente e lo conduce a soluzioni amare, attese trepide, pericolose
realtà nascoste, con un finale di cui egli stesso è sconvolto
protagonista. Filo sottile che si dipana e ci conduce dal Medioevo a
oggi: un monastero, il cadavere lacerato di una suora, un processo, un
manoscritto ritrovato e ricopiato, i delitti compiuti dal Mostro di
Firenze; il continuo alternarsi di tempi e situazioni, personaggi di
fantasia strategicamente uniti a personaggi storici - il teologo
Ubertino da Casale e l'inquisitore "hereticae pravitatis" di Toscana
Accursio Bonfantini conferiscono a "La città del male" un fascino
speciale e ne fanno originalità nel genere.
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