Bruno Pampaloni
Li vuoi tutti morti
Fratelli Frilli Editori
“…e poi, in fondo... i protagonisti e tutti i morti di questo schifo
sono dei vinti. Peggio, reduci. Nulla è più triste e noioso dei reduci.
Letteratura, folclore. Pupi in mano a un puparo privo di sentimenti, la
Storia, con le sue leggi, il suo percorso segnato…” Le morti violente
di alcuni personaggi famosi terrorizzano il mondo televisivo. Oltre
agli inquirenti, un giornalista, Carlo Messina, indaga sul caso. Tutto
serve per mettere insieme i tasselli di una storia drammatica
ricostruita sul filo della memoria. Delitti commessi per sabotare le produzioni dei concorrenti? Vendette private a causa di un banale tradimento amoroso? Regolamenti di conti maturati all’epoca di una trascorsa militanza politica?
La
soluzione si presenterà a Carlo come esperienza di un orrore quasi
ineluttabile, in grado di mettere in crisi una sensuale e già precaria
relazione amorosa. Raccontata in prima persona dal protagonista, la
vicenda tocca alcuni temi che, dagli anni settanta fino ai giorni
nostri, hanno lacerato l’Italia. Sullo sfondo Milano, metropoli
affascinante ma violenta e Genova, città dove il protagonista immagina
di potersi sottrarre al male.
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