Claudio Coletta
Amstel blues
2014
Pag. 260
Sellerio
Dopo l'inatteso, straordinario successo del
suo primo romanzo, Sandro Lucchesi è in crisi profonda. Forse è qualcosa
di più della crisi di ispirazione che prende gli esordienti, una
malinconia tenace, un senso di inutilità generale. Per guarire dalla
quale decide di rivolgersi al passato e tornare in quella Amsterdam dove
aveva vissuto fondamentali esperienze esistenziali e che prevede di
usare come teatro del nuovo romanzo, una storia di spie. Dalla finestra
del luminoso loft dov'è andato ad abitare, mentre s'aggira intorno alla
vecchia scrivania lustra dall'uso in cerca di un'idea, s'accorge di una
giovane donna nella casa di fronte, ne è come calamitato e comincia a
studiarla. Viene nell'appartamento soltanto per scrivere, intensamente e
senza sosta, lei, eppure spezzoni di vita ulteriore si intuiscono che
non sembrano affatto così semplici. Sandro, da un lato, è investito
dall'onda magnetica della ispirazione e, con la stessa frenesia della
ragazza, ricomincia a scrivere e prova i diversi incipit della sua spy
story; dall'altro, la fascinazione e la curiosità lo spingono a uscire
fuori da quelle stanze sul canale, scrutando anche nella vita di fuori
di Helene, così scopre chiamarsi la sua partner segreta. È un'ossessione
che lega la capacità di scrittura di Sandro agli alti e bassi dei
momenti di Helene, e che va articolandosi, coinvolgendo nuove persone,
alleate complici e nemiche di una partita sconosciuta.
Nessun commento:
Posta un commento