Riccardo Bruni
Zona d'ombra
2013
Pag. 352
Edizioni Anordest
Fabrizio
Baraldi è un giornalista. Viene assunto dalla società di un noto
personaggio televisivo per raccogliere materiale sulla vita del leader
del Fronte Nazionalista del Triveneto, Luciano Zerman, morto in un
incidente stradale. Lo scopo della ricerca è una biografia commissionata
da un editore che ha stretti legami con il Governo. Baraldi parte per
il Veneto e inizia a ricostruire la vita di Zerman, iniziando dal
materiale conservato nella sede centrale del partito, a Belluno. Ma un
biglietto ritrovato per caso imprime alla sua ricerca una svolta
inattesa. E molto pericolosa. C'è qualcosa di poco chiaro nell'incidente
in cui Zerman ha perso la vita insieme al suo collaboratore Elvio Masi.
Qualcosa che porta il giornalista a incrociare un'altra storia, quella
della Divisione. Un'organizzazione di intelligence fondata alla fine
della seconda guerra mondiale dal maresciallo delle SS Karl Hass, che ha
reclutato un gruppo di militari di cui fanno parte il tedesco Rudolf
Baumann e l'italiano Vittorio Monterchi. Collegata alla Cia, la
Divisione ha lavorato nell'ombra durante tutta l'era repubblicana
contribuendo a manovrare l'opinione pubblica, indirizzandone le scelte
per garantire una serie di interessi privati arrivati in Italia con il
Piano Marshall. Tra noir e romanzo storico, "Zona d'ombra" ricostruisce
la storia non ufficiale di una democrazia limitata, nella quale ogni
volta che si è avvicinato un cambiamento è avvenuto qualcosa che lo ha
rimandato.
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