Allen Eskens
Verità sepolte
2015
Pag. 299
Neri Pozza
Carl
Iverson reca in faccia tutti i segni della vecchiaia, ha la pelle
ingiallita dall'ittero e un collo così fine da poter essere afferrato
con una mano sola. Tuttavia, al di là dell'età e di una grave malattia,
non ha altro in comune con gli ospiti della casa di riposo di Hillview
Manor, a Minneapolis. Carl Iverson, infatti, è un mostro, accusato di
aver stuprato, ucciso e dato alle fiamme la quattordicenne Crystal Marie
Hagen il 29 ottobre 1980. Quando giunge al suo cospetto per
intervistarlo, e redigere una breve biografia per il suo corso di
inglese all'università, lo studente Joe Talbert scorge un uomo che non
ha nulla del pazzo sadico e assassino. Iverson non ha gli occhi freddi e
penetranti e l'aspetto spaventoso e disumano del killer, è soltanto un
vecchio eroso dal cancro. Secondo il personale della casa di cura non
arriverà a Natale, anche perché preferisce avere la testa lucida e non
assumere morfina. Joe sarebbe certamente mosso a pietà se, come molti a
Hillview Manor, non pensasse alla ragazza che il mostro ha ucciso. E se
non avesse ben chiaro lo scopo per cui si aggira in quell'ospizio:
mollare quel ridicolo lavoro di buttafuori in pub di terza categoria;
riuscire a laurearsi, e avere soldi a sufficienza per occuparsi di sua
madre e di Jeremy, il fratellino autistico. Quel vecchio dai capelli
bianchi, lunghi e radi, dagli zigomi sporgenti e dalle fulminee e
ciniche osservazioni sulla vita e sugli esseri umani è comunque
fermamente intenzionato a spiazzarlo...
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