sabato 11 giugno 2016

Recensione "Maria Viani e le ombre del '68" di Maria Teresa Valle - Fratelli Frilli Editori -



Maria Teresa Valle

Maria Viani e le ombre del '68
Un'indagine genovese

Fratelli Frilli Editori 

Genova 1968. "Quando Elisabetta scomparve per me fu una sorpresa. Fui messa davanti all'evidenza che la mia amica non era la persona che avevo immaginato. Possiamo considerare la mia giovane età una giustificazione sufficiente per una valutazione tanto sbagliata?". Queste sono le parole con cui Maria Viani, universitaria fuori sede, ricorda la scomparsa della sua coinquilina, la bellissima Elisabetta. L'aiuteranno nel difficile compito di ritrovarla l'ispettore Sergio Cantini, vecchia conoscenza di Maria, e il fratello della ragazza. L'impresa però si rivelerà più difficile di quanto i protagonisti possano immaginare. Sullo sfondo di una Genova percorsa dai fremiti della contestazione studentesca, agitata dagli scioperi operai, testimone degli scontri con la polizia e delle prime azioni terroristiche, la vicenda si aggroviglia, si arricchisce di personaggi determinanti e poi si snoda con epiloghi inaspettati.

Un romanzo esaltante. Gli anni della contestazione, dei primi movimenti terroristici, degli scioperi, fanno da sfondo nel quale continua la crescita di Maria Viani, ormai studentessa universitaria. Maria Teresa Valle dà sempre il meglio di se stessa quando affronta temi legati a quegli anni. Anche per chi non li ha vissuti direttamente. Stiamo seguendo passo dopo passo Maria Viani nel suo viaggio della vita, e tutte le età che la nostra protagonista affronta, sono descritte in maniera impeccabile e coinvolgente. "Maria Viani e le ombre del '68" è un piccolo capolavoro concentrato di emozioni. Atmosfere cupe di disagio giovanile, legate ad altre di chi la vita la sta già affrontando al chiuso di una fabbrica velenosa e mortale, ma anche di amore e speranza. Sono anni di sbandamento, di primi rigurgiti di ribellione. La storia si sviluppa in questi scenari in maniera coinvolgente. Leggendo questo romanzo si respira un'aria di violento scontro interiore dei protagonisti. Fremiti di libertà, di ali spiegate per volare, per inseguire un sogno. Ma brutalmente spazzati via da una realtà che non ammette sogni. Sono pagine intense. Molto. Non si riesce a rimanere indifferenti alle sofferenze di una società in perenne evoluzione alle soglie di una rivoluzione. Non un giallo classico; uno spaccato di storia che ha segnato profondamente il destino del Paese. Al suo interno ruotano personaggi vecchi e nuovi ma che indistintamente danno il loro piccolo o grande contributo al succedersi degli eventi. E Genova si sente presente, chiusa ma attenta. Una città che ha pagato un altissimo contributo di vittime non solo legate al terrorismo. Commovente in alcune parti, questo nuovo romanzo della Valle ha il merito di non essere mai banale e di tenere il lettore in uno stato di attesa e interesse per tutta la durata della lettura. E questa volta non tanto per la storia ma per l'incrociarsi dei destini dei protagonisti ai quali si legherà in maniera indissolubile. 

Buona lettura !

Paolo Vinciguerra 

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