giovedì 9 giugno 2016

Recensione "Agenzia Bonetti (e Bruno)" di Roberto Carboni - Fratelli Frilli Editori -


Roberto Carboni

Agenzia Bonetti (e Bruno)
Investigazioni Bologna

Fratelli Frilli Editori

Hanno nove e diciassette anni Vito e Angela Castrignanò. Il piccolo è instabile, la ragazza testarda e introversa. Loro madre è fuggita con un giostraio, vivono con il padre tossico, violento e alcolizzato. Uno spacciatore mediocre e indebitato, che si sta giocando la pelle per una partita di droga mal tagliata. Per lui, i suoi figli valgono meno di una dose. Pensa che potrebbero spacciare e battere, per aiutarlo a saldare il conto con gli strozzini. Walther Bonetti è un investigatore privato che ha appena aperto la sua agenzia in piazza San Martino e cerca di arrivare a fine mese adattandosi a tutto per pagare bollette e mutuo. Ha una moglie e una bimba. Ha sogni e desideri che per quanto modesti, forse non si realizzeranno mai. Lui così preciso, premuroso. Una vita geometricamente inscritta nelle proprie regole. Ed ecco arrivare l'incognita, come un meteorite infuocato che sfonda il tetto di una capanna distruggendo tutto. Un soggetto instabile, delirante, pericoloso per sé e per gli altri, e scaltro. Tanto da prendersi gioco di Bonetti Ma è davvero un nemico? Un'indagine notturna e senza ritorno, tra abusi, rapimenti, menzogne e omicidi. Tra jazzisti drogati, buttafuori, spacciatori e giocatori d'azzardo. Alla disperata ricerca di una luce che non esiste più.

Si rimane sempre indubbiamente sorpresi dai romanzi di Roberto Carboni. Quando ormai pensi di aver scoperto tutto del suo stile di scrittura, del suo modo così particolare di racontare storie dure con protagonisti fuori dagli schemi, un po' reietti e sostanzialmente "cattivi", ecco che ti sorprende con una novità assoluta. La figura dell' investigatore privato non particolarmente tormentato e privo di fantasmi interiori, appare forse per la prima volta nel panorama letterario di genere. Una vita quasi tranquilla, scandita da indagini di basso profilo, da una famiglia regolare e afflitto da quei piccoli e grandi problemi quotidiani della gente comune. Fintanto che qualcosa di totalmente inaspettato avviene e la vita di Walther Bonetti non sarà più la stessa. Un romanzo nel quale all'inizio stenti quasi a riconoscere il Carboni adrenalinico che crea tensione nel lettore dalla prima all'ultima pagina. Ma è un crescendo. Uno stupendo mix di personaggi, di situazioni estreme, che fa vivere la storia dal suo interno, in una Bologna forse meno cupa, ma intrigantemente presente. La Bologna di Carboni. Che non ti aspetti e immagini. Una città che cela il male e l'orrore agli occhi di chi non la vive dal suo interno. "Agenzia Bonetti" è probabilmente il romanzo più noir scritto da Roberto Carboni, perché scava ancora più profondamente nella vita di tutti i giorni, senza eccessi e senza spettacolari colpi di scena, se si eccettua il fantastico finale che da solo vale, come si suole dire, il prezzo del biglietto. L'incontro/scontro fra i due protagonisti così diversi fra loro è molto intenso, mentre attorno ruotano personaggi di chiara matrice Carboni. Sbandati, emarginati, tossici, delinquenti comuni: insomma tutta quella variegata umanità nella quale lo scrittore si tuffa ogni volta per renderceli poi vivi e reali. Scopriamo anche per la prima volta una piccolissima vena ironica, amara, che non alleggerisce la trama ma che rende ancora maggiormente veritiere le strane e per certi versi incredibili situazioni narrative che si vanno delineando nella storia. Come sempre sarà il lettore a dare un proprio giudizio morale e analitico a questa vicenda. Non ci sono vinti e vincitori. Solo il dramma personale. Niente giudizi finali né morali troppo semplici. Ognuno interpreti come vuole questa storia. Davvero un gran bel romanzo, meno intenso forse dei precedenti ma che farà riflettere. Noir allo stato puro. 

Buona lettura!

Paolo Vinciguerra





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