venerdì 18 marzo 2016

Recensione "L'ultima cena del commissario Luciani" di Claudio Paglieri - Piemme -



Claudio Paglieri

L'ultima cena del commissario Luciani

Piemme

Tutto si aspettava, il commissario Marco Luciani, tranne che gli affidassero quell'indagine. Forse perché il nuovo questore ha idee tutte sue e lo vuole più "mediatico" di quanto non sia mai stato. Questa volta, infatti, gli tocca proteggere un personaggio televisivo, Dario Dolci, critico gastronomico reso celebre da un programma tv, Stelle in cucina. Un uomo sopra le righe, esagerato, politicamente scorretto, ma molto amato dal pubblico e venerato dagli aspiranti cuochi. Negli ultimi mesi, però, ha ricevuto pesanti minacce e Luciani è costretto, per salvare la sua squadra, a fargli da guardia del corpo: lui, che passerebbe la vita a mangiare patate bollite e a bere Lemonsoda, si ritrova a seguire Dolci tra ristoranti stellati, tripudi di portate, degustazioni di ottimo vino e lezioni su come riconoscere l'olio genuino. I potenziali colpevoli sono diversi: ristoratori rovinati da una pessima recensione, la moglie ucraina, bellissima e troppo giovane, l'autista basco dal passato oscuro e i concorrenti della trasmissione, spesso umiliati davanti a milioni di telespettatori. Ma Luciani non riesce a dedicarsi al cento percento all'indagine, soprattutto quando il ritrovamento di un cadavere apparentemente senza identità rende necessaria la sua presenza in Questura. Capirà ben presto che le minacce ricevute da Dolci sono più pericolose di quanto pensasse e che il caso potrebbe trasformarsi in omicidio.

Questo nuovo avvincente romanzo di Claudio Paglieri si svolge nel triangolo Genova, Milano, Imperia. Un commissario Luciani in gran spolvero, sempre più introverso e insofferente verso un "potere" che lo costringe a proteggere un famoso personaggio televisivo arrogante e presuntuoso. Un romanzo che prende spunto dalla miriade di programmi culinari che adesso vanno per la maggiore, ma senza affondare, fortunatamente, in eccessivi particolari gastronomici. Due storie parallele che però hanno un comune denominatore. Uno scontro di culture contrapposto ad arrivismo sfrenato. L' argomento molto complesso della integrazione razziale nel nostro paese viene affrontato in maniera molto incisiva, con grande personalità  Un quadro veritiero che riesce a far entrare il lettore in rapporto diretto con la storia. Su tutti svetta la figura di Luciani, uno dei commissari italiani più particolari. Se Paglieri aveva già ampiamente dimostrato la sua abilità narrativa, con questo suo ultimo lavoro raggiunge una completezza assoluta affrontando temi di assoluta attualità. Una scrittura trascinante e coinvolgente. Personalità descritte in modo fantastico e totalmente veritiero. Libro a tratti molto crudo, non nei particolari cruenti ma proprio nel saper scavare dentro le personalità dei personaggi; complesse e gravate di pesanti fardelli personali. Ho sempre ritenuto lo scrittore genovese uno dei massimi interpreti del giallo italiano. Per la sua capacità di scrivere semplice e chiaro, per le storie che sa creare e per le ambientazioni con atmosfere particolari. Liguri ma non solo. Il dinoccolato commissario Luciani suscita simpatia con il suo modo di fare che a tratti appare disincantato, ma che nasconde una grande determinazione e una innata abilità investigativa. I rapporti umani sono posti al centro delle storie scritte da Claudio Paglieri. Forti, intensi, drammatici e commoventi, venati a tratti da una malinconica ironia. Un romanzo veloce da leggere che appassiona sino all'ultima pagina. Grande intreccio che si dipana in maniera logica e intuitiva, costellato da numerosi colpi di scena. Le immagini si susseguono come un album fotografico dei nostri giorni. Splendidi dialoghi. Un romanzo  completo. Consigliatissimo. 

Buona lettura

Paolo Vinciguerra

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