martedì 19 gennaio 2016

Stefano Tura: Il principio del male

Stefano Tura

Il principio del male


2016

Pag. 388

Piemme








Marco ha il volto martoriato dai lividi, la bocca frantumata, le ossa degli arti barbaramente spezzate. Ma il dolore più acuto arriva quando intravede, ancora semicosciente, il corpo di Anna, la sua compagna, abbandonato accanto a lui, lo sguardo vitreo e inespressivo che solo la morte sa creare. Marco e Anna si erano trasferiti da poche settimane a Ipswich, nel Suffolk, lasciandosi alle spalle Bologna. L'Inghilterra li aveva accolti con un lavoro decente e soprattutto la speranza di un futuro migliore. Un anno dopo, di loro nella cittadina inglese non c'è più neppure un vago ricordo. L'omicidio di una giovane prostituta croata ha spostato i riflettori sul vecchio caso di un serial killer apparentemente chiuso sei anni prima. Alla polizia locale, Scotland Yard affianca Peter McBride, "BigMac", un genio nel risolvere i casi più complessi, anche se con metodi decisamente poco ortodossi. Dopo i primi sopralluoghi McBride si accorge che la verità, che a tutti, dai media alla polizia, fa comodo tenere nascosta, è atroce e affonda le sue radici negli istinti più bassi e ancestrali dell'animo umano.

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