Richard Price
Balene bianche
2016
Pag. 352
Neri Pozza
Billy Graves, John Pavlicek, Jimmy Sheridan, Yasmeen Assaf-Doyle e
Redman Brown sono i superstiti dei Wild Geese. Erano sette un tempo, ma
due si sono persi per strada, il primo definitivamente dopo aver fumato
per una vita tre pacchetti di sigarette al giorno, il secondo sperduto
in qualche angolo dell’Arizona a godersi la meritata pensione. Intorno
alla metà degli anni Novanta erano la squadra di detective più
affiatata dell’East Bronx. Si facevano valere in uno dei quartieri
peggiori di New York perché si consideravano una famiglia, capace di
includere tra le sue fila proprietari di cantine, bar, saloni da
barbiere, qualche vecchio spacciatore di marjuana, qualche ristoratore
con sala da gioco clandestina dove giocare a dadi e bere gratis. Poi non
accettavano danaro, ed erano implacabili coi malviventi d’ogni risma.
Una squadra magnifica, insomma, ma con un cruccio indelebile: non aver
incastrato le loro personali «Balene bianche», i criminali che avevano
commesso delitti efferati sotto i loro occhi e l’avevano fatta franca.
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