Richard Price
Clockers
2015
Pag. 446
Neri Pozza
Ronald Dunham, detto Strike, capeggia un gruppetto di "clockers", gli
spacciatori al minuto di crack, tra le case popolari del Progetto
Roosevelt di Dempsy: tredici palazzi, due grandi isolati, milleduecento
famiglie. Un "lavoro" impegnativo, con dei ragazzi che si agitano
facilmente, cantando a squarciagola o lanciandosi in liti cretine,
quando la Fury, la narcotici del locale distretto di polizia, batte il
quartiere. Per non parlare poi delle loro donne, che provocano zuffe
flirtando con altri o sparendo oltre l'angolo con la merce. Per lenire
il dolore allo stomaco che lo tormenta, e per accettare il suo infausto
destino di "schiavetto numero uno" di Rodney, il grossista coi riccioli
impomatati, gli occhiali scuri e la Cadillac amaranto che gli procura le
fialette di crack, Strike ingurgita senza posa intere bottiglie di
latte vanigliato. Un giorno Rodney gli ordina di "sporcarsi le mani" e
di far fuori Darryl Adams, un ragazzo che spaccia all'Ahab, il fast food
in cui lavora. Strike è indeciso. Ne parla con il fratello Victor, che
una sera, gli dice di non preoccuparsi: ha lui "il suo uomo" che
sistemerà la faccenda. Darryl viene ucciso con quattro colpi a distanza
ravvicinata, di fronte all'Ahab. Qualche giorno dopo, in una chiesa
battista, Victor Dunham si consegna alla polizia, reo confesso
dell'omicidio, commesso a suo dire per legittima difesa. L'agente Rocco
Klein, però, non gli crede, convinto com'è di aver "arrestato il
fratello sbagliato".
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