Goran Radovar
Contratto di edizione
2014
Pag. 365
Fazi
È verità universalmente nota che l'autore di un manoscritto affidi le
speranze di una vita alle case editrici contattate. Di norma resta col
fiato sospeso finché, dopo un'estenuante attesa, non riceve una risposta
standard di rifiuto che ne raggela le illusioni. Una volta tanto, però,
capita l'inverosimile: l'autore ha talento o è tanto fortunato che per
arcane ragioni si vede rispondere con un "Il suo romanzo ci interessa,
venga a trovarci...". E quel che succede a Goran, un giovane autore la
cui saga familiare mitteleuropea è accolta con favore dalla Danieli
Editore. Ciò che Goran ignora, e che nessuno in casa editrice può
sapere, è che quel manoscritto sarà veicolo di sciagure. Nessuno sa
infatti che nella busta, insieme al manoscritto sono custodite le prove
della collusione tra Stato e mafia né conosce il cammino di sangue che
quel dossier ha percorso per giungere nella sede della casa editrice. Un
cammino iniziato con l'assassinio di un agente dei servizi segreti -
che, violando il sancta sanctorum di una cosca mafiosa, si è
impossessato di documenti esplosivi - e proseguito con quello di un suo
amico avvocato e del direttore editoriale della Danieli. Un giallo
politico che è anche un romanzo "meta-editoriale" il quale,
metaforicamente o no, affida l'unica soluzione possibile dell'intricata,
drammatica vicenda al digitale, con la sua carica anarcoide e
libertaria, le sue possibilità e i suoi limiti ancora tutti in
discussione.
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