sabato 14 novembre 2015

Recensione "Mariani e le porte chiuse" di Maria Masella - Fratelli Frilli Editori -



Maria Masella

Mariani e le porte chiuse

Fratelli Frilli Editori

 È la metà di aprile e il commissario Antonio Mariani non si è ancora ripreso dal grave incidente d'auto accaduto nella tangenziale di Milano mentre ritornava da Lecco. Ha rischiato di non poter più camminare e si trascina in una specie di abulia. E' la moglie Francesca a scuoterlo: o cercherà di scoprire la verità sull'ispettore Lorenza Petri, accusata di omicidio, o lei lo lascerà. No, non sarà lei a lasciarlo perché è lui che ha lasciato se stesso! È trascorso più di un mese dall'omicidio di cui è accusata la Petri e ricostruire l'accaduto non è semplice, ma poco per volta Mariani trova qualche traccia e soprattutto ritrova se stesso. 

Obiettivamente avvicinarsi a un romanzo di un personaggio così longevo come il commissario Mariani e trovare ancora qualcosa di nuovo o di sorprendente al suo interno, apparentemente risulterebbe difficile. Apparentemente, perchè Maria Masella riesce ancora a meravigliare i tanti affezionati lettori che aspettano sempre con ansia, anno dopo anno, i nuovi episodi della serie. Questa volta, a fronte di un'evidente stanchezza di Mariani e della moglie Francesca, la scrittrice genovese "spara" letteralmente una novità molto particolare. Rende protagonista, forte e decisa, una figura che non appare mai fattivamente all'interno della storia, se non per il nome! L'ispettore Lorenza Petri, accusata di omicidio, aleggia sempre come un'ombra per tutta la lunghezza del racconto. Tutto è incentrato su questa donna che non si sa se sia stata accusata giustamente o ingiustamente. Mariani indaga privatamente con aiuti insperati, ma trovando anche molte "porte chiuse", con evidenti e palesi impedimenti da parte di personaggi che facevano parte della sua vecchia squadra investigativa, momentaneamente sciolta a causa del suo grave incidente. Dicevo di un Mariani stanco, provato nel fisico e nel morale. Quasi deciso a lasciarsi andare completamente se non fosse per l'intervento deciso e forte della moglie. Anche Francesca Lucas accusa, forse per la prima volta, il peso degli anni, delle mille vicissitudini vissute a fianco di un compagno non facile, chiuso, caratterialmente genovese fino al midollo. Due personaggi che pertanto risultano essere ancora una volta diversi da quelli che avevamo imparato a conoscere. Ed è questa la mirabolante capacità della Masella. Stessi protagonisti, ma sviluppati in base agli anni che passano: fisicamente, caratterialmente, umanamente. Stanno invecchiando insieme a noi ed è per questo che si sentono molto vicini e veritieri. Sempre magnifica la scrittura, coinvolgente, totalmente priva di fronzoli stilistici fini a se stessi, e inframezzata anche dal suo tipico humor, sottile e particolare. Ma la storia rivela anche una forte drammaticità intrinseca. Con un finale da brividi e spettacolare che lascerà l'amaro in bocca. I romanzi della Masella scavano all'interno dell'animo. E in maniera particolarmente profonda in quello maschile. L'uomo, il commissario, il marito, il padre, il collega, il figlio: tutto Mariani è descritto in maniera talmente intensa  sorprendendo il lettore che nei suoi tratti caratteriali e di pensiero si ritroverà completamente, ma anche la lettrice che troverà il modo di verificare e confermare quanto l'uomo, alla fine, sia umanamente debole, privo di quella determinazione e di quel pragmatismo prettamente femminile. Di quella capacità razionale a cui Mariani attinge a piene mani da Francesca, in tutte le fasi delle sue inchieste. Pertanto "Mariani e le porte chiuse" ripercorre ma diversamente le orme dei precedenti romanzi, confermando tutte le aspettative e confermando Maria Masella come una delle migliori autrici del noir italiano

Buona lettura

Paolo Vinciguerra 





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