domenica 1 novembre 2015

Massimo Fagnoni: Bologna non c'è più

Massimo Fagnoni

Bologna non c'è più


2015

Pag. 224

Fratelli Frilli Editori








Pietro Ricci educatore, cinquantenne, laureato in filosofia, è bravissimo nel suo lavoro, non c'è nessuno in grado di gestire pazienti psichiatrici come lui, ma non è contento né del suo lavoro, né della sua vita. L'unica vera soddisfazione è un seminario organizzato da lui sul terrorismo delle Brigate Rosse, dove ha conosciuto tante persone interessate all'argomento e tante persone scontente, come lui, della propria vita. Pietro incrocia Trebbi in piscina dopo un allenamento e scambiano due chiacchiere. Due sconosciuti bolognesi davanti alla macchinetta del caffè. Inizia così la seconda indagine di Galeazzo Trebbi che questa volta dovrà fare i conti con il passato, quel passato recente che tanto ha segnato la storia del nostro paese e che lui conosce bene. Trebbi dovrà scoprire cosa si sta muovendo a Bologna fra i gruppi della sinistra più marginale ed estrema, fra le inquietudini e le frustrazioni dei nuovi poveri, sempre più poveri e sempre più arrabbiati, dovrà capire cosa sta per esplodere nella sua città e dovrà farlo in fretta. Il commissario Guerra sarà ancora al suo fianco per cercare di svelare la realtà, quella che nessuno vuole venga rivelata. Mentre Trebbi si trova suo malgrado ad affrontare un'indagine dai risvolti politici inaspettati viene assunto da una famiglia dell'alta borghesia bolognese per vegliare sul loro giovane rampollo, e si trova costretto nuovamente a fare i conti con la sua occulta umanità.

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