sabato 7 novembre 2015

Jennifer Dubois: La verità capovolta

Jennifer Dubois

La verità capovolta


2015

Pag. 370

Mondadori








Di rado le cose che vanno storte sono quelle per cui ci eravamo preoccupati. Quando la sua adorata figlia Lily parte per un semestre di studio a Buenos Aires, Andrew Hayes è preoccupato che la rapiscano, che faccia uso di droghe, che non riesca a farsi nemmeno un amico, che se ne faccia troppi, che resti incinta. Di sicuro non si aspetta di ricevere una telefonata dalla polizia con la notizia che Lily è stata arrestata ed è accusata dell'omicidio della sua compagna di stanza. Non può essere vero. Il mondo inizia a ruotare velocemente e la verità da subito sfugge da tutte le parti: sua figlia può essere un'omicida? Chi è davvero sua figlia? La ragazza con i capelli sporchi e le occhiaie, sofferente e provata dalle durezze del carcere. Ma anche la ragazza ripresa nei video di un supermercato qualche ora dopo la morte dell'amica, mentre ammicca e bacia il (forse) fidanzato Sebastien LeCompte. È la ragazza che ha sempre giocato con regole diverse da quelle di chiunque altro. È la ragazza che decide di parlare senza avvocati con Eduardo Campos, il magistrato per l'accusa, e (forse) lo seduce. Ma soprattutto Lily è la ragazza che alla fine del primo interrogatorio, poche ore dopo il ritrovamento del cadavere, sola nella stanza del carcere, si alza in piedi e fa la ruota. Quella ruota sembra deridere o disprezzare la morte, un gesto di indifferenza. O è piuttosto il gesto di un'innocente che sente di non poter far nulla per provare la propria innocenza?

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