Roberto Caputo e Nadia Giorgio
Obiettivo Expo
2015
Pag. 192
Robin
Affidarsi a Dio, al suo volere con la
consapevolezza che nulla dipende dall'uomo se non la sua sottomissione a
qualcosa di più grande. Expo è alle porte, mancano pochi giorni e i
riflettori di tutto il mondo si accenderanno su Milano. Una città dai
mille volti fatta di periferie crude, sporche, dove le bande di albanesi
se la giocano con i nordafricani, dove i nomadi rubano l'anima dei
passanti. Il sapore acre del sangue in gola, il calore che brucia di un
colpo di pistola. Questo noir corre veloce, non dà tregua a nessuno: non
c'è tempo per pensare, a niente, neppure alla paura. Le scene si
consumano una nell'altra in un continuum verso un destino che deve
compiersi. L'Esposizione universale rischia di essere un palcoscenico
perfetto di una tragedia annunciata. Due vite che si scontrano: quella
del commissario Ferrari e quella dell'assassino. Sullo sfondo due città
simbolo: Milano e Istanbul. Il Bosforo a dividere due mondi, due
culture. Tutto fa male: i fallimenti, i cambiamenti, l'odore della
polvere da sparo che si mischia alle spezie. Ogni tassello ha un posto
preciso, come un ingrediente da dosare con cura. Basta un attimo perché
il domani abbia per sempre il sapore del terrore.
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