Michele Catozzi
Acqua morta
2015
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TEA
Venezia, 1981. Una giovane coppia, appartata su una panchina dei
giardini della Biennale, a Sant'Elena, viene aggredita. Il ragazzo resta
ucciso, la ragazza precipita in un silenzio al limite della follia, che
rende impossibile risalire al colpevole. Alla Polizia non rimane che
archiviare il caso. Venezia, oggi. Dalle acque della laguna affiora un
cadavere. Si tratta di Mirco Albrizzi, immobiliarista molto conosciuto e
vittima troppo illustre per passare inosservata. Se le autorità
vorrebbero archiviare la faccenda come suicidio, il commissario Nicola
Aldani, incaricato delle indagini, riconosce inequivocabili i segni
dell'omicidio. È un caso scomodo, e a complicarlo ci si mette anche quel
commissario Zennari, da tempo in pensione, che pretende aiuto per
chiudere una storia ormai dimenticata, risalente a quarant'anni prima,
l'aggressione ai giardini della Biennale... Ma nulla avviene per caso, e
ben presto le due piste si confondono, le acque si intorbidano, gli
indizi si inquinano... Sullo sfondo della vicenda, vivida e
inconfondibile, Venezia: l'altana sul tetto, dove Aldani ama rifugiarsi;
la laguna davanti alle Fondamenta Nove, dove il pilota del commissario
fa sfrecciare il vecchio Toni, la lancia in dotazione alla Polizia; il
dialetto, che risuona nella calli e lungo i rii; le acque e le foschie,
complici di misteri e custodi di verità.
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