Gillian Flynn
Dark places
2015
Pag. 432
Piemme
Libby non è una ragazza di buon carattere, non lo è mai stata. C'è
qualcosa di cinico e meschino in lei, una sorta di lato oscuro di cui
lei stessa ammette l'esistenza e con cui è costretta a fare i conti.
Libby aveva sette anni quando sua madre e le sue sorelle furono uccise
in un rito satanico. Fu lei ad accusare suo fratello Ben di essere stato
l'autore della strage. Ventiquattro anni dopo Ben è in carcere e Libby
vive alle spalle delle associazioni di beneficenza che le hanno inviato
donazioni per tutti quegli anni. A cambiare le carte in tavola sarà il
Kill Club, una società segreta di "feticisti del crimine", i cui soci
sono convinti dell'innocenza di Ben e rintracciano Libby perché lo
scagioni. I membri del gruppo le insinuano il dubbio di essere stata
manipolata e Libby è infastidita da quei pagliacci fanatici che ficcano
il naso nella sua memoria. Ma i soldi che le offrono per tornare a
scavare nel suo passato e cercare il vero colpevole della strage le
servono. Così Libby inizia una dolorosa ricerca attraverso la quale, a
poco a poco, i ricordi riaffiorano da quei luoghi della mente che fino a
ora aveva volutamente oscurato. Saranno gli oggetti della sua infanzia e
i racconti delle persone che avevano conosciuto la sua famiglia ad
aiutarla a ricostruire gli avvenimenti che portarono all'eccidio, fino
ad ammettere l'inconsistenza della sua precedente testimonianza.
Insospettabili verità verranno a galla e Libby ritroverà se stessa,
ripartendo da dove aveva iniziato: in fuga da un killer.
Nessun commento:
Posta un commento