giovedì 15 ottobre 2015

Enrica Belli: La giovane morte di Mario Pietrantoni

Enrica Belli

La giovane morte di Mario Pietrantoni


2015

Pag. 159

Frassinelli








Era ancora bambino, Mario, e già aveva la fama del santo e dello screanzato. Soprattutto, aveva le idee chiare. Lui non la voleva la vita di suo padre e sua madre. Gente onesta, sì, ma che si spaccava la schiena nei campi. Lui voleva qualcosa di meglio per sé, che almeno la fatica deve essere ricompensata. Così, il giorno in cui sente di certi signori che, correndo in bicicletta, guadagnano anche cinquantamila lire per volta - come quel Girardengo di cui tutti parlano - non riesce a pensare ad altro. Quello deve essere il suo destino. E nonna Antonia, gran femmina, lo ha capito. Lo sa che quel ragazzo darà lustro alla famiglia. È per quello che un giorno di febbraio gli fa trovare in cantina una bicicletta tutta nuova. E, chilometro dopo chilometro, Mario campione ci diventa. Amato, corteggiato, l'orgoglio del paese. Allora perché finisce morto in campagna come un qualunque disgraziato? Un incidente? O qualcuno geloso di un ragazzo che piaceva troppo alle donne? O un avvertimento: al Partito non puoi girare le spalle? Che compito ingrato per il commissario Gregorio Linguiti cercare la verità. Lui che a Mario voleva bene come a un figlio. L'indagine più dolorosa della sua vita.

1 commento:

  1. Questo è un romanzo che ho apprezzato moltissimo, sia per la qualità della scrittura, raffinata ed efficace al contempo, sia per la qualità dell'intreccio, potente e tragico nel senso più classico del termine. Da non perdere.

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