sabato 26 settembre 2015

Recensione "La trappola dei ricordi" di Aldo Pagano - Todaro Editore -



Aldo Pagano

La trappola dei ricordi

Todaro Editore

 In una città di fantasia (o forse no), un’indagine, poliziesca ma anche intima, tra presente e passato.Il pm Emma Bonsanti è di turno quando viene scoperto il cadavere di Roberto Carulli, noto giornalista della città e suo amante segreto.In realtà Emma e Roberto erano già stati insieme ai tempi del liceo, quando una generazione di ragazzi si divideva tra ideali di destra e ideali di sinistra. Loro si trovavano su fronti opposti e un evento violento li aveva separati. Oggi Emma si trova a indagare sull’annegamento di Roberto e deve scavare nel passato per ricostruire i fatti che hanno portato alla sua morte. Un passato che si rivelerà carico di ricordi, pieno di rimpianti e disseminato di trappole. 

Un romanzo ben costruito "La trappola dei ricordi". Una costruzione narrativa che ad una prima e superficiale analisi può apparire  "lenta" ma che è costantemente e progressivamente interessante. Strutturata in modo da tenere sempre viva l'attenzione del lettore. Una storia di pura indagine. Una storia attuale che parla della commistione fra mafia e Stato; di servizi segreti; della magistratura così definita "rossa". Ma sullo sfondo di tutto questo, si contrappone la figura dell'ottimo personaggio del pm Bonsanti. Un magistrato dalle notevoli capacità investigative, tormentata da una situazione personale particolare. Davvero intensa la personalità di Elena Bonsanti che si riesce a percepire grazie alla bravura dello scrittore; Pagano sa descrivere alla perfezione tutti gli stati d'animo che la accompagneranno in quella che sarà l'indagine più difficile e personalmente devastante della sua vita. Fortemente aiutata da un altro bel personaggio, il sovrintendente capo Miche Lorusso. Tutti gli altri personaggi sono facilmente riconducibili a figure reali della nostra recente storia. Così come anche i luoghi sono riconoscibilissimi e comunque definiti. Un romanzo che, malgrado la sua corposità, non stanca assolutamente. Riesce anzi a tenere vivo l'interesse, cosa che non sempre un libro di mera e pura indagine riesce a fare. Una storia che risulta essere molto amara, rendendo bene l'idea di cosa sia diventato il nostro Paese. Figure devastanti, ridicole, impresentabili, inquisite, condannate, hanno preso in mano le redini del comando. Aiutate da poteri economici forti e da particolari "aiuti", tutti in virtù di una non ben specificata e mai ben chiarita ragion di Stato. Aldo Pagano ci porta dentro tutto questo, con contorni sfumati ma anche molto chiari e netti. E' però anche la lotta di chi ancora ci crede. Di chi non si arrende. Insomma nello scrivere di certi argomenti si rischia di cadere in cose già scritte o di risultare banalmente superficiali. Cosa che in questo romanzo l'autore ha evitato brillantemente. Aiutato probabilmente anche da una perfetta caratterizzazione dei personaggi, che coinvolgono il lettore totalmente. Si nota anche un gran lavoro di editing, che risulta renderlo praticamente perfetto. Una scrittura particolare, che narra in terza persona, ma che sembra tendere alla prima in alcuni casi, probabilmente aiutata dal tempo presente. Interessante caratteristica; così come anche i dialoghi, croce e delizia di ogni scrittore, che sono ben strutturati. Insomma, non lasciatevi ingannare dalla partenza che potrebbe risultare un po' "tranquilla"; dopo pochi capitoli, entrando appieno nella storia, rodando l'ottima e particolare scrittura di Pagano e conoscendo meglio i vari personaggi, non ve ne staccherete facilmente. Coinvolgente davvero fino all'ultima pagina. 

Buona lettura

Paolo Vinciguerra


Nessun commento:

Posta un commento