Ferdinando Pastori
Rosso bastardo
2015
Pag. 250
Edizioni Clandestine
“Milano non dorme. Nemmeno quando le luci si spengono dietro le tende
alle finestre. Magari chiude un occhio, uno solo, ma l’altro rimane
sempre aperto. Un po’ come gli uccelli migratori che, durante le loro
lunghe trasvolate, disattivano solamente uno dei due emisferi celebrali.
Il confine che separa la veglia dal sonno, d’altronde, è labile.
Sottile come il perizoma infilato fra le chiappe di una brasiliana. Lo
sai bene tu che, al contrario della città che non dorme mai, rischi
sempre di spegnerti da un momento all’altro. Di finire col il culo per
terra, accartocciato su te stesso come una carta di caramella. Funziona
così la narcolessia”. Dopo il successo di Nero imperfetto, Ferdinando Pastori ci propone
un nuovo, inquietante noir, in cui Fabio Paleari torna a rivestire i
panni di un investigatore privato senza licenza. La narcolessia seguita a
complicare la sua già difficile esistenza, pervasa da demoni che
imperversano impietosi nella sua mente.
Un mondo di personaggi alienati, di cui l’autore ci dona un’analisi
profonda, cinica e incredibilmente realistica, tratteggiando uno
spaccato della società attuale e del malessere di coloro che
sopravvivono ai suoi margini.
Un noir amaro e sorprendente che tiene con il fiato sospeso fino all’ultima pagina.
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