Claudio Paglieri
L'enigma di Leonardo
2013
Pag. 398
Piemme
È una delle estati più calde degli ultimi
anni, e neanche la Riviera Ligure scampa a quell'afa che mozza il fiato.
A Villa Moncalvo, il conte regge tra le mani il suo bene più prezioso.
Suo padre gliel'aveva detto: "È un ritratto preso di profilo e
t'inganna. Tu credi di poterlo guardare senza essere visto, in realtà è
lui che legge dentro di te." Ma ora che la fine è imminente, il vecchio,
senza moglie né figli, non deve rendere conto a nessuno. Forse solo a
quel tesoro che nasconde da una vita, e che ora vorrebbe proteggere da
mani avide. Quelle di Agnese, per esempio, la badante polacca che
infatti, alla sua morte, si premura di "fare pulizia" nella casa, come
giusta ricompensa per anni di fatica e dedizione. Una sollecitudine che
non resta a lungo senza conseguenze. Nemmeno con Marco Luciani l'estate è
molto clemente. Anche se a rubare il sonno al commissario della polizia
di Genova non è il caldo, ma il pianto disperato del nuovo datore di
lavoro. Alessandro è arrivato circa tre mesi prima, abbandonato in una
cesta davanti alla sua casa di Camogli, e da quel momento la vita di
Luciani non è più stata la stessa. Ma seppur messo a dura prova, il
commissario non ha perduto il suo istinto. Sa che anche di fronte a una
morte all'apparenza naturale bisogna porsi delle domande. Soprattutto se
su di essa aleggia lo spettro di un capolavoro dal valore inestimabile,
di cui si sono perse le tracce.
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