Yrsa Sigurdardottir
Cenere
2014
Pag. 378
Il Saggiatore
22
gennaio 1973, sudovest dell'Islanda, isola di Heimaey. Un'inaspettata
eruzione vulcanica investe un villaggio di pescatori. La popolazione
viene evacuata in tempo, ma gran parte delle case finisce sepolta sotto
strati di lava e cenere. 9 luglio 2007. Un progetto archeologico si
propone di riportare alla luce alcune delle abitazioni. Markús - un
ragazzo all'epoca della tragedia - insiste per essere il primo a entrare
nel seminterrato della casa di famiglia, al punto di convincere
l'avvocato Thóra Gudmundsdóttir a stipulare un accordo con la direzione
degli scavi. Il sopralluogo porta a una macabra scoperta: i corpi di tre
uomini e una scatola con la testa di un quarto. Markús sostiene di
essere all'oscuro di tutto, ma i sospetti si concentrano su di lui, e
l'unica persona che potrebbe discolparlo - la passione della sua
adolescenza, la donna della quale voleva recuperare il dono d'amore
dallo scantinato - muore poco dopo in circostanze misteriose. Ogni
indizio sembra inchiodarlo, eppure Thóra è convinta dell'innocenza di
Markús, e il solo modo che ha per scoprire la verità è indagare
personalmente. Nel villaggio remoto e isolato, però, si rende conto che
molti racconti risalenti ai giorni dell'eruzione non combaciano, e che
un velo di silenzio e omertà sembra circondare le vicende della famiglia
di Markús.
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