mercoledì 19 agosto 2015

Recensione "Cucciolo d'uomo" di Matteo Strukul - Edizioni e/o Collezione Sabot/age -



Matteo Strukul

Cucciolo d'uomo
La promessa di Mila

Edizioni e/o
Collezione Sabot/age

Un bimbo nigeriano al quale hanno tolto la voce. Il delta del Po e la Bassa che fanno da cornice infernale a un traffico di minori. Mila Zago, cacciatrice di taglie per l’agenzia BHEG, torna in questa sua nuova avventura per proteggere Akim vittima della mafia globale e supertestimone di un processo che minaccia di inchiodare il disegno della criminalitaÌ organizzata. Mentre lo difende da trafficanti e traditori, per condurlo fino a Berlino, Mila scopre un indicibile affetto per il piccolo ed eÌ pronta a farsi uccidere per lui. In un susseguirsi di colpi di scena, duelli, intrighi e sparatorie, l’eroina dai dread rossi combatte stregoni, cacciatori di taglie, avvocati corrotti e scienziati pazzi, cercando di salvare Akim da un destino crudele. Con Cucciolo d’uomo, Matteo Strukul torna al pulp-noir piuÌ guascone e sfrenato della Ballata di Mila, percorrendo le tappe di un road-movie su carta che rimanda ai romanzi di Joe R. Lansdale e al cinema di Quentin Tarantino.

Non ho letto i primi due episodi della saga di Mila, pertanto il mio personale commento potrebbe risultare parziale. E premetto anche di non essere un appassionato lettore del genere pulp, o almeno tale mi ritenevo prima di tuffarmi e avventurarmi nella lettura di questo nuovo, bellissimo, episodio con protagonista il personaggio creato da Matteo Strukul. Un concentrato di azione, intensità ed emotività. Si, perché la bravura di Strukul è stata proprio quella di creare, all'interno di una storia dura e violenta, una figura che sa trasmettere forti emozioni nel lettore, dando alla stessa connotazioni di veridicità pur inserita in un contesto che appare surreale e fantastico. Ci si affeziona subito a Mila. Si entra in sintonia perfetta con questa macchina da guerra, diventata brutale vendicatrice in seguito ad una serie di episodi avvenuti nel suo passato, e che in questo romanzo vengono ricordati brevemente, ma che fanno comprendere appieno quelle che sono state le tremende esperienze che Mila ha dovuto sopportare. E il perché oggi è così. Insomma un libro dove non c'è solo violenza fine a se stessa condita da particolari raccapriccianti. "Cucciolo d'uomo" è un romanzo intenso, che si legge alla velocità della luce, passando da un'emozione all'altra, grazie a una trama serrata e coinvolgente. E malgrado le apparenze risulta essere molto introspettivo e a tratti commovente. Una grandissima caratterizzazione distingue tutte le figure presenti all'interno della storia, in particolare modo gli enigmatici e completamente folli componenti dell'agenzia BHEG e Akim, il piccolo dolcissimo protagonista, anche se ovviamente Mila ruba la scena in maniera assoluta a tutti gli altri. Un libro dalle tinte forti, da ripetuti pugni nello stomaco, con scene di violenza descritte nei minimi dettagli, ma in maniera mai morbosa e non al solo fine di impressionare il lettore. Ottimo equilibrio, quello raggiunto dallo scrittore veneto. La trama non ha momenti di incertezza, supportata da dialoghi perfetti, scorrevoli e intensi. Ambientazione che viene lasciata quasi totalmente alla nostra immaginazione; il lungo viaggio di Mila e Akim viene vissuto come una specie di viaggio onirico, senza spazio ne tempo. Un genere letterario che, ripeto, ho riscoperto con estremo piacere, dopo parecchie delusioni. Grazie a Matteo Strukul, alla sua scrittura entusiasmante, alla sua fantastica "eroina" e alle sue katane vendicatrici! Un pulp-noir indimenticabile e davvero consigliato. 

Buona lettura

Paolo Vinciguerra

Nessun commento:

Posta un commento