domenica 26 luglio 2015

Recensione "Antiche amicizie" di Ugo Moriano - Fratelli Frilli Editori -



Ugo Moriano

Antiche amicizie

Fratelli Frilli Editori

Indifferente alle pene umane, il caldo sole di due torride estati distanti oltre trent'anni l'una dall'altra, illumina dall'alto le scene del crimine. Un rancore che nasce da lontano spinge un efferato assassino a pianificare con cura e poi a mettere in atto i suoi propositi. Le vittime, ignare, non hanno via di scampo e, una volta portati a compimento i suoi propositi, lui camuffa con abilità gli omicidi trasformandoli in semplici incidenti. Agli inizi degli anni Ottanta alcuni ragazzini, durante le vacanze estive, spinti dalla curiosità e anche un po' dall'incoscienza tipica dell'età, si trasformeranno in intrepidi investigatori offrendo un contributo decisivo alla risoluzione di un drammatico caso di sequestro di persona. Ancora una volta Noemi, Angelo ed Elena saranno impegnati nella risoluzione di un caso intricato in cui antiche amicizie riemergeranno dai ricordi del passato.

Un romanzo sull'amicizia. Quell'amicizia adolescenziale che sembra non dover finire mai e che invece, anno dopo anno,sfuma e si interrompe così come era iniziata. Senza un perché; le strade che ognuno intraprende nella vita sono inevitabilmente diverse e quello che sembrava un rapporto indissolubile, si perde, si stempera nel tempo. Ma quel particolare sentimento che è l'amicizia, quella vera, è sempre pronto a riaffiorare in qualsiasi momento. Sempre pronti ad aiutarsi nuovamente senza chiedere niente. E tutto questo avviene sullo sfondo di una storia intricata che si sviluppa su due piani temporali. Alla fine avranno entrambi un finale drammatico e inaspettato, unendosi alla perfezione. Molto bello. Dopo un romanzo di pausa, Ugo Moriano torna a raccontare una storia di grande impatto, di grande tensione e di ottima intensità. Con la sua scrittura elegante e fluida che lo caratterizza. Senza una sbavatura, senza cedimenti narrativi e con le solite descrizioni dei luoghi precise e piacevoli, senza cadere nel dettaglio che a volte risulta noioso e puramente accademico. Sono stupende immagini della estrema Riviera di Ponente; di quei luoghi che lo scrittore conosce a menadito essendo lui del luogo, e che ce li fa immaginare come fossimo lì, a fianco dei protagonisti. Protagonisti che ben conosciamo e che Moriano rielabora ogni volta senza ripetizioni e senza bisogno di tornare alle puntate precedenti. Una storia anche dura in certi passaggi con qualche improvvisa incursione nel thriller, che dimostra la versatilità dell'autore. Storia che per intensità e complessità mi ha rimandato ad uno dei suoi più bei romanzi: "A Sanremo si gioca sporco". I personaggi hanno una incredibile personalità. Tutti. In tutti c'è qualcosa: un particolare, una caratteristica, un elemento di distinzione. Ma la particolarità maggiore è la parte relativa a quei fine anni settanta. L'emozione che si prova con la descrizione di quei cinque ragazzini, di questo caso torbido e misterioso, di quel contesto, di quell'epoca, è davvero una piccola ulteriore perla all'interno del romanzo. Dopo la necessaria pausa, l'ispettore Angelo Ardoino, la sua compagna Elena e la sua collaboratrice Noemi Vassallo, sono tornati nel pieno dell'azione e dell'attività investigativa, sullo sfondo amaro di quella che è stata la gioventù. Di quella che sembrava solo un'avventura e che alla fine ha cambiato la vita ad ognuno degli amici di Angelo. E anche la sua. 

Buona lettura

Paolo Vinciguerra

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