mercoledì 17 giugno 2015

Recensione di "Nature morte a Firenze" di Simone Togneri - Fratelli Frilli Editori -



Simone Togneri

Nature morte a Firenze
La nuova indagine di Simon e Mezzanotte

Fratelli Frilli Editori

Firenze. C’è un nuovo artista in città. Un pittore. Si aggira per i vicoli con i suoi colori, in cerca di soggetti da dipingere. Vittime. Perché lui sceglie attentamente le persone da ritrarre e prima di farlo le uccide e le mette in posa. Infine lascia la sua opera sulla scena del crimine. Lo scopo ultimo di un atto creativo che è solo distruzione. Sfida, follia o estro espressivo portato oltre limiti invalicabili, le “nature morte” costringeranno il commissario Franco Mezzanotte e Simòn Renoir a percorrere una strada tortuosa che ha origini lontane nel tempo. Chi si nasconde dietro quei dipinti? E perché l’assassino pittore sembra conoscere tanto bene Simòn, da far credere agli inquirenti che sia lui stesso il misterioso artista di morte? L’indagine spaccherà in due perfino la questura e metterà in dubbio tutte le certezze. Anche le più solide.

Il ritorno di Simon e Mezzanotte da vita ad uno dei migliori noir del 2015. Due personaggi così diversi ma nello stesso tempo anche così simili. Togneri ha saputo creare una perfetta simbiosi fra due protagonisti estremamente solitari e introspettivi. Simon, ex poliziotto, con alle spalle una vita dura e difficile, è tutto rinchiuso in se stesso alla ricerca ancora di una propria dimensione, di una sua collocazione nel mondo. A tratti sembra crollare, ma la sua forza d'animo alla fine, in qualche modo, prevale. Una delle figure più belle e controverse che abbia mai trovato all'interno di un romanzo. Una personalità che entra dentro il lettore fino a fargli provare un forte legame interpersonale. Una sorta di totale empatia. Il commissario Mezzanotte ha probabilmente anche lui caratteristiche similari, ma più sfumate, forse anche intrappolate dal suo ruolo istituzionale, cosa che si nota nei rapporti con i collaboratori, descritti invero non propriamente come dei fulmini di guerra, a parte la figura dell'ispettore De Seriis, splendido e ambiguo personaggio, che affianca Mezzanotte nello svolgimento di questa complicata indagine.
Una storia bellissima e avvincente, come si può dedurre dalla trama stringata, alla quale però non si può aggiungere molto di più. Storia che miscela sapientemente il noir con il più classico thriller e anche direi con il poliziesco all'italiana. La Firenze che ne esce fuori è quella classica ma non troppo; una grande città che ancora ha quelle magnifiche sfumature della nostra provincia. Nella descrizione che ne fa Togneri, si sentono i profumi, la storia,  le particolarità del centro storico, contrapposte all'anonimato della periferia. E' una storia di lucida follia ma principalmente di solitudine. Un continuo evolversi di avvenimenti, di ritmo non velocissimo ma continuo, costante, che ti tiene sulla corda fino al finale che è letteralmente spettacolare. Togneri ha una scrittura che è particolarmente affascinante: il racconto in terza persona diventa quasi come se fosse narrato in prima, perché costruito con dialoghi di rara bellezza e intensità emotiva, ma sopratutto veri. "Nature morte a Firenze" apre il mondo dell'arte, o forse il mondo più esterno all'arte stessa, quello dei meno famosi, di chi cerca di ritagliarsi un suo spazio in un mare popolato di squali. Lo seziona implacabilmente, con fare sottile, non invasivo, con semplicità estrema, ma che serve di fatto al solo contesto narrativo. Un romanzo di grande impatto in tutte le sue componenti, in particolare di quella emotiva. Davvero un bellissimo romanzo ed è senza dubbio il raggiungimento della maturità assoluta da parte dello scrittore toscano. Da correre in libreria.... 

Buonissima lettura

Paolo Vinciguerra

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