giovedì 12 febbraio 2015

Andrea Ferrari - Il fiordo di Milano - Eclissi editrice




                                                     




Il nuovo episodio della saga del detective più schiappa della letteratura noir contemporanea affresca una vicenda in cui tutto ritorna e tutto si trasforma. 
Anno 201X: A. Brandelli, detective privato della propria tranquillità, accetta un incarico tra i fiordi scandinavi e torna nell'unica città che ha amato oltre a Milano: Oslo.
Anno 201Y: A. Brandelli, detective privato della propria città, torna a Milano. E tornando ritrova i nemici da cui è scappato. Purtroppo però non trova più gli amici, né la serenità di essere a casa, sul Fiordo di Milano.
Un altro tassello nel mosaico relativo ad Andrea Brandelli, fra nuovi innesti e vecchie certezze, in un inedito confronto tra Milano e Oslo, realtà molto distanti geograficamente e umanamente, e soprattutto nel cambiamento  radicale del rapporto fra il protagonista e la città.
Questo libro vuol essere anche un omaggio alla letteratura poliziesca della penisola Scandinava. 
Scandinava è l’impostazione con diversi piani narrativi che si alternano, sia per modalità di narrazione (per la prima volta il lettore udrà la voce di Brandelli in prima persona), sia per ambientazione. 
Milano però è, come sempre, la vera star del romanzo, con i suoi luoghi nascosti e meno prestigiosi che il nostro detective ama percorrere nella sua personale strada verso il fallimento.



Al quinto "Brandelli" si può tranquillamente affermare che Andrea Ferrari ha raggiunto quella maturità artistica e letteraria che nei precedenti episodi della saga si intuiva, ma non veniva espressa proprio completamente. Ne "Il fiordo di Milano", Ferrari ha lasciato da parte, ma non del tutto, quella, forse eccessiva, vena umoristica che rappresentava un limite per apprezzare totalmente la sua scrittura molto graffiante e coinvolgente. E' un A. Brandelli diverso, più sofferente, solitario, ansioso. Una figura che coinvolge totalmente il lettore. Così come la storia, descritta dalla ormai nota voce narrante. Un ottimo tentativo, riuscito, di staccarsi totalmente dall'hard boiled, presentando un investigatore "quasi" normale. E in questo particolare caso l'esperimento di due storie parallele che, pur necessitando di un momento di assestamento da parte del lettore, catturano sino all'amaro finale. Un esperimento narrativo completamente riuscito. Milano come sempre protagonista nei romanzi di Andrea. Coinvolgente, sconosciuta, amara e per certi versi misteriosa e insidiosa. Il personaggio di Brandelli entra ormai di diritto nel novero dei più polari investigatori privati italiani. Una maiuscola prova letteraria questo libro. Intenso, commovente, particolare, come da tempo non se ne leggeva. Esplosione definitiva del talento di un giovane scrittore del quale certamente sentiremo ancora tanto parlare. Assolutamente consigliato.

Paolo Vinciguerra

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